La sangria è originaria della Penisola Iberica e veniva consumata già dalla prima decade del secolo XIX sia in Spagna che in Portogallo. Tuttavia, altre testimonianze attribuiscono sua origine alle isole delle Antille, quando ancora erano una colonia britannica. L’immigrazione spagnola, avvenuta approssimativamente tra il 1860 e il 1960 ha aiutato la diffusione di questa bevanda in varie parti del mondo, in particolare in Argentina. La ricetta della sangria è piuttosto semplice ma è necessario seguire alcuni accorgimenti per avere una bevanda gustosa e fresca.
Caratteristiche
La sangria è sinonimo di tradizione ed è una bevanda ottima soprattutto durante il periodo estivo, visto il suo gusto fruttato, viene molto spesso bevuta dopo i pasti anche se non si può definire un vero e proprio cocktail. Per la preparazione, secondo la tradizione, deve essere utilizzata una brocca di vetro. Le quantità degli ingredienti, varia a seconda della quantità di sangria che volete preparare. Più bottiglie di vino, più frutta e zucchero etc.
La base della sangria è il vino rosso, da qui, viene il nome di “sangria” che evoca il colore del sangue. Si può usare anche il vino bianco, in questo caso il nome diventerà “sangria bianca”. In Catalogna, la nota regione spagnola, è frequente che la sangria venga realizzata con lo spumante (il cava in Spagna), e il nome in questo caso diventa “sangria di cava”. Si può usare qualsiasi tipo di vino, ma il più adeguato è un vino rosso giovane e fruttato. Non importa che abbia molta gradazione, perché sarà diluito con acqua.
Ingredienti
Un litro di vino rosso e 120 grammi di zucchero. Risulta essere conveniente aggiungere lo zucchero sotto forma di sciroppo, affinché si mischi uniformemente. Non deve essere una bibita dolciastra.
2 limoni e 2 arance. Del limone e dell’arancia, si usa solamente il succo nella quantità desiderata, a differenza di tutta l’altra frutta che non viene spremuta, ma solo tagliata e messa a macerare nel vino.
Frutta a piacere. La cosa migliore è usare frutta di stagione, che è molto più aromatica. Deve essere frutta polposa, come la pesca, l’albicocca, la pera, la mela e la banana. Dovrà rimanere nel vino finche la macerazione non è completata.
Se desiderate rendere il sapore ancora più unico, potete usare due stecche di cannella.
500 ml di bollicine. La frutta deve macerare un paio d’ore per rilasciare il suo sapore, se volete che la sangria diventi leggermente frizzante, potete aggiungere, all’ultimo momento, bibite gassate di arancia o di limone.
1 bicchierino di Vermut o altro liquore simile. Potete aggiungere un goccio di vermut rosso, di brandy, di triplo secco o di altri liquori, ma in questo caso la sangria perderà la sua funzione dissetante.
La difficoltà della sangria sta soprattutto nella macerazione della frutta, che deve avvenire in un paio di ore, affinché la bibita catturi davvero il sapore della frutta, rigorosamente fresca. In alcuni posti è frequente elaborarla, per velocizzare i tempi, con un miscuglio di “Fanta” e vermut o brandy, dove la frutta ha solo una funzione ornamentale.