Le pesche rappresentano il frutto per eccellenza che caratterizza l’estate piena. Si può dire che le pesche stanno ai mesi di luglio e agosto come le fragole stanno al mese di maggio e le ciliegie al mese di giugno.
Il successo è tale che non solo il consumo le premia ma addirittura esiste un dolce che ne prende il nome, pur non avendo neanche un pezzetto di pesca al suo interno. Non è noto chi le abbia ‘inventate’, fatto che sta che le pesche dolci sono ormai entrate nell’olimpo dei dolci ‘tradizionali’, in qualche modo classici, e che il tentativo di riprodurre artigianalmente un dolce che abbia le fattezze di una pesca rimane una sfida invitante.
Ma che aspetto hanno le pesche dolci? Immaginate di tagliare una pesca a metà, di togliere il nocciolo e di riempire entrambe le cavità con crema pasticcera o nutella: questa è la pesca dolce, solo che ovviamente le ‘sfere’ esterne non sono di frutta.
Gli ingredienti
Al momento di procurarsi tutti gli ingredienti necessari per la preparazione delle pesche dolci, è necessario affrontare una scelta ardua: il ripeno. Crema o nutella? Non esistono un meglio e un peggio, dipende essenzialmente dai gusti personali, per cui si può alternare, magari una volta si usa la crema ed una la nutella. Nel nostro caso, useremo la nutella.
Dunque, gli ingredienti
500 gr di farina
100 gr di burro
2 uova
200 gr di zucchero
½ litro di latte
1 bustina di lievito per dolci
scorza di limone
nutella
Alkerms (liquore dolce)
La preparazione
Si inizia setacciando la farina per poi mescolarla con quasi tutti gli altri ingredienti, dalle uova al latte allo zucchero al lievito, senza dimenticare di grattugiare la scorza del limone e di fondere il burro prima di unirlo agli altri.
Il composto che ne emerge non deve assolutamente diventare duro, per cui bisogna impastare con cura e metodo, non troppo velocemente ma con grande costanza, senza mai interrompersi per almeno 10 minuti. A questo punto si dovrebbe avere un impasto fluido e morbido, adatto per la creazione di piccole sfere con il fondo piatto e la parte alta gonfia, come delle cupolette insomma.
Teniamo presente che le varie sfere devono combaciare tra loro (a guisa di Ringo), per cui è importante che la base sia piatta, altrimenti sarà impossibile farle combaciare; inoltre, durante la cottura ogni pallina tenderà a gonfiarsi, per cui valutare bene le dimensioni nel momento in cui si suddivide l’impasto.
Non appena pronte, adagiarle in una teglia rivestita di carta da forno, non troppo vicine, e cuocere per 15-20 minuti, impostando la temperatura sui 160°. Al termine della cottura, le sfere devono raffreddarsi, per poi essere bagnate con il liquore a cui devono il colore rosso: attenzione a non esagerare con l’Arkerms, che serve a bagnarle leggermente, non ad inzupparle.
Ora è il momento più piacevole, quello in cui si deve scavare la base delle sfere piatte che somigliano in tutto e per tutto a delle pesche per riempirle di nutella (o di crema, o di quel che si desidera). Anche qui, cerchiamo di non lasciarci trascinare dalla foga e di riempirle con moderazione, altrimenti la nutella rischierà di uscire dai bordi e di rovinare l’estetica del dolce (per il sapore è tutto un altro discorso…).
Appena terminata la delicata operazione di farcitura, unire le semisfere 2 a 2, facendole combaciare dalla parte piatta e rotolarle letteralmente nello zucchero distribuito su un piatto. Le pesche devono essere completamente ricoperte di zucchero.
L’ideale è lasciarle riposare per un paio di ore, in modo che liquore, nutella e zucchero vengano assorbiti a fondo, conferendo alle pesche quella dolcezza che le ha rese famose.